“Ciao Stefi. Come stai?”, chiese al telefono Liliana.

Le due donne si erano conosciute tanti anni fa in un circolo di golf ed era subito scattata una grande simpatia, diciamo che era stata amicizia a prima vista.

“Ciao Lilly. Che piacere sentirti! Bene e tu?”, rispose allegramente Stefania all’amica.

“Dai bene. Volevo dirti che martedì ci sarà quell’aperitivo di cui ti parlavo…Facciamo insieme network, ti ricordi?”. Potresti venire con Alice”, disse Liliana con simpatica ironia, riferendosi al libro “La cantina di Alice”.

“Fammi vedere sull’agenda…sono libera! Mandami indirizzo e ci sarò…naturalmente con Alice!”, rispose Stefania ammiccando telefonicamente.

Liliana, insieme ad un suo amico, organizzava, nel tempo libero, aperitivi in locali esclusivi per far conoscere le persone soprattutto dal punto di vista professionale in modo da innescare nuove ed efficaci collaborazioni; il motto scritto sull’invito era infatti “Insieme si vince!”.

In effetti, come dice, un proverbio africano “Se le formiche si mettono d’accordo possono spostare un elefante”.

Nulla di più vero!

Lavorare in team significa credere in un altro e quindi, in questi incontri, potevi avere l’occasione di conoscere questa altra persona in cui credere.

Stefania quindi invitò altre due amiche: Dorothy, l’affascinante attrice dai capelli rossi e Eliana, che aveva conosciuto anni addietro al corso di tango argentino e si ritrovarono tutte quante sulla terrazza panoramica di un hotel prestigioso nel centro di Milano.

Un bellissimo roof top come si dice adesso, una bellissima terrazza come si chiamava un tempo.

A Stefania era sempre piaciuto guardare le città dall’alto anche se soffriva di vertigini, quindi, salire così in alto, era una cosa molto spericolata per lei; forse, la prima volta che vide una città dall’alto fu quando, da bambina, salì sulla Torre Branca con suo papà, ma non ricordava molto, poi fu la volta delle tragicamente indimenticabili Torri Gemelle, da ragazzina, con New York sfavillante ai suoi piedi, poi venne la volta della Torre Eiffel con la città dell’amore lì sotto, grandiosamente distante, poi… come non dimenticare la Statua della Libertà o la ruota panoramica a Londra o la Torre di Pisa e tante altre “escursioni ai piani alti”, le ultime erano state le Torri Petronas a Kuala Lumpur, ma lì, accidenti, non era riuscita a salire perché l’aereo aveva tardato parecchio ed era arrivata con il suo Paolo quando le torri erano maledettamente chiuse.
Amava vedere la città ai suoi piedi e chiedersi se le persone, che abitavano quell’edificio o che erano su una di quelle auto che formavano una scia rossa luminosa simile a un dragone, fossero felici.

Era emozionante vedere lo skyline della propria città, soprattutto con il buio: era divertente cercare tra mille lucine un edificio o un monumento conosciuto; con le amiche, quella sera, si divertirono anche a fare questo gioco di abilità.

In ogni caso era affascinante anche guardare più in alto della città, dove il cielo è più scuro, dove le stelle e la luna ti regalano emozioni indescrivibili.

Stefania pensò che stelle e luna erano sempre magiche: non importava se tu fossi al mare o in montagna o in città.

Fu una bella serata in cui Stefania conobbe moltissime persone interessanti e passò spensieratamente delle ore con le sue amiche Liliana, Dorothy ed Eliana, bevendo degli ottimi drink.

Il clima poi era mite, il cielo pieno di stelle e poi c’era anche nonna Alice.

Eh sì perché Stefania non poté fare a meno di parlare di lei e della sua cantina e le persone presenti conobbero l’indimenticabile nonnina.

Stefania pensò che, ultimamente, nonna Alice riusciva sempre a rubarle la scena, ma non importava, era il suo momento.

 In ogni caso c’è sempre una morale…ricordatevi che ogni lasciata è persa…se Stefania non fosse andata all’aperitivo, Alice non avrebbe fatto il suo primo happy hour guardando la sua Milano dall’alto e conoscendo nuove persone.

 

Per inciso si segnala che dopo questo aperitivo per celebrare la fine dell’estate, ci sono stati altri incontri e ci saranno altri aperitivi di “Facciamo insieme network”: consigliatissimo partecipare soprattutto in un’epoca in cui sembra difficile condividere e relazionarsi.