E ora…

Mettere il punto, la parola fine, è uno dei momenti più desiderati da uno scrittore perché significa che hai finito il tuo libro, che anche questa volta hai terminato il tuo viaggio.

Eh sì, scrivere un libro è fare un viaggio in te stessa e nel mondo degli altri, sali su impervie montagne, finisci in verdi pascoli, poi sei immersa in mari tempestosi per poi trovarti su un comodo divano con un bicchiere di vino rosso in mano e a fianco il camino scoppiettante.

Ma è proprio tutto concluso?

Durante il periodo del Covid, nel tempo libero, avevo cominciato a scrivere La cantina di Alice: ad agosto 2022, mentre ero in vacanza nella mia amata Creta, mi aveva telefonato una delle case editrici a cui avevo inviato il manoscritto, dicendosi interessata alla pubblicazione.

Era stato un momento di grande gioia: nonna Alice sarebbe rivissuta nel cuore di altre persone, come tanto desiderava.

Era iniziato quindi un’altra tappa del viaggio: il contratto, l’editing, il grafico per la copertina ecc., poi finalmente nel gennaio 2023 la pubblicazione.

Tutto finito?

No, iniziava la terza tappa del viaggio, cioè quella ancora più difficile: fare conoscere nonna Alice, organizzando presentazioni, facendosi intervistare a trasmissioni televisive e radiofoniche, partecipando a fiere del libro e a concorsi letterari.

E poi anche gestire i social di cui non è possibile al giorno d’oggi farne a meno per far conoscere e farsi conoscere: qui devo dire che la mia amica Liliana è una grande professionista, capace di lavorare anche con il cuore.

Mi ricordo che la mia amica Emina Gegic, scrittrice e drammaturga, dopo la pubblicazione del libro, mi aveva avvisato senza tanti preamboli che la terza tappa era quella più difficile e impegnativa: in effetti quando scrivi hai a che fare solo con te stessa, ma dopo la pubblicazione hai a che fare con il mondo, anche magari per una piccolissima parte di esso.

Eh sì, scrivere un libro è un po’ come partorire, non me ne vogliano i genitori se considero un libro come un figlio, ma nel libro ci sei tu con i tuoi punti di forza e quelli di debolezza, lo hai fatto nascere, lo hai fatto crescere, gli stai a fianco nel bene e nel male, ma poi, ad un certo punto, lo devi lasciare libero di andare per la propria strada, magari facendo anche qualche sbaglio.

Sembra che stia parlando in effetti di un figlio…

Bene, ho finito anche il mio secondo libro.

E ora?

Si ricomincia il viaggio.

Primo treno su cui salire l’editing che, questa volta, farò con una mia amica e grande professionista, Anna Lattanzi.

Poi bisognerà cercare una casa editrice interessata alla tua creatura, ops al tuo libro.

Su questo treno saliranno altre donne, altre amiche, come successo per La cantina di Alice: Giulia mi ha già promesso che mi farà la prefazione.

Vedete che la solidarietà femminile esiste?

In ogni caso c’è bisogno anche degli uomini…

E quindi so che al mio fianco, come sempre, nel bene e nel male, ci sarà mio marito Paolo.

Sono sicura che sarà un viaggio fantastico: non importa la meta, ma è importante farlo.

Teniamoci forte, si parte!